WP2 Rete Multiparametrica - La rete di monitoraggio radon IRON all’interno del Progetto “S.O.I.R. monitoraggio futuro”: integrazione con la Rete Sismica Nazionale

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Valentina Cannelli
Gianfranco Galli
Sandro Rao
Stefano Farroni
Leonardo Salvaterra
Antonio Piersanti

Abstract

IRON (Italian Radon mOnitoring Network) rappresenta il primo esempio in Italia, ed uno dei primi in assoluto al mondo, di network denso su scala regionale di stazioni permanenti per il monitoraggio in (quasi) real time di concentrazione radon [Cannelli et al., 2018; Soldati et al., 2019a]. Sviluppato ed implementato negli ultimi 11 anni, comprende attualmente circa 60 stazioni, la maggior parte delle quali è concentrata lungo la catena appenninica centro-meridionale (Figura 1). Allo stato attuale, la maggior parte delle stazioni IRON registra serie storiche del radon da più di 4-5 anni. Le varietà e diversità in termini di strumenti, tipologia di installazione e soprattutto il grande numero di dati di concentrazione acquisiti, sono supportate da un database relazionale [Cannelli, 2017] in continuo sviluppo e costante implementazione, che permette, attraverso un’interfaccia WEB dedicata, la visualizzazione di tutte le serie temporali, il loro download e la consultazione delle caratteristiche associate ad ogni stazione/strumento. Gli obiettivi di IRON, oltre al continuo potenziamento della rete di monitoraggio in sé, sono rappresentati dallo sviluppo tecnologico della strumentazione [Galli et al., 2019], in particolare l’implementazione di protocolli di trasmissione remota dei dati il più possibile versatili ed efficienti e il miglioramento delle prestazioni strumentali in condizioni di alta umidità ed in ambienti aggressivi e dallo sviluppo scientifico delle tecniche di monitoraggio e dei protocolli di analisi numerica [Piersanti et al., 2015; Cannelli et al., 2016; Piersanti et al., 2016; Siino et al., 2019; Soldati et al., 2019b]. Con il progetto “S.O.I.R. Monitoraggio futuro” è stata avviata l’integrazione di IRON all’interno di un network di monitoraggio multiparametrico, che prevede la realizzazione di una rete a scala nazionale di siti omogenei nei quali siano presenti velocimetri, accelerometri, sensori GPS, apparati per il monitoraggio elettromagnetico e misuratori radon [Rao et al., 2018; 2020]. In questa ottica sono stati acquisiti ed installati sensori radon relativamente economici e originariamente progettati per uso in ambiente indoor, che permettono sia un monitoraggio intensivo del radon su scala regionale che l’acquisizione remota dei dati in tempo reale in modalità autonoma, garantendo una maggiore autonomia di funzionamento grazie ai consumi elettrici estremamente ridotti. Tuttavia, alcune limitazioni connesse all'adozione di questi dispositivi permangono soprattutto per quanto riguarda i protocolli di trasmissione dei dati. Al fine di superare le limitazioni di tali protocolli e di migliorare la loro versatilità in vista di una futura compatibilità con i protocolli di trasmissione della Rete Sismica Nazionale (RSN), sono state apportate una serie di modifiche ad-hoc sui dispositivi acquistati. Sono contestualmente in atto esperimenti pilota per monitorare congiuntamente al radon i segnali VLF-EM (Very Low Frequency-Electromagnetic Measurements) attraverso la rete prototipale Cassandra già implementata in Italia per il monitoraggio continuo di VLF. Dal 2019 è stata attivata, a seguito di bando pubblico, una convenzione con il sito iLMeteo per la fornitura di dati atmosferici rilevati al suolo, in ambiente aperto e in prossimità delle stazioni IRON, per il filtraggio delle serie storiche e il miglioramento del rapporto segnale-rumore.

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