Le deformazione del suolo caratterizzano da sempre l’area vulcanica dei Campi Flegrei e simanifestano con movimenti verticali, rappresentati da fasi di sollevamento alternate a fasi di abbassamento.Questo fenomeno è noto come bradisismo e in tempi recenti per due volte ha assunto una tale intensità cheha portato alla evacuazione di buona parte della città di Pozzuoli. In particolare nel periodo 1969-72 si èavuto un sollevamento dell’area centrale dei Campi Flegrei di circa 1,5 m con conseguente evacuazione delRione Terra di Pozzuoli. Successivamente, nel periodo 1982-84 si è avuta la più recente e più intensa crisi dibradisismo nell’area Flegrea (circa 1,8 m di sollevamento) che ha portato alla evacuazione di tutta la zonacentrale della città di Pozzuoli. Recenti ricerche hanno evidenziato che anche all’inizio degli anni 50 del Xxsecolo si è avuto un periodo di intenso sollevamento [Del Gaudio et al., 2010], mentre dall’inizio del ‘900,misure di livellazione mostrano che prima degli anni ‘50 l’area era soggetta ad un lento abbassamento [Majo,1933]. In figura 1 sono riportate le variazioni di quota del pavimento del Serapeo e del caposaldo conmaggiore deformazione verticale della rete di livellazioni dell’Osservatorio Vesuviano dal 1905 al 2009.Figura 1. Variazioni di quota del pavimento del Serapeo e del Caposaldo 25A (lungomare di Pozzuoli, inprossimità di Rione Terra) della rete di livellazioni dell’Osservatorio Vesuviano dal 1905 al 2009 riferite allivello del mare del 1905. Il cerchietto verde indica la posizione del Serapeo, mentre il cerchietto rossoindica la posizione del caposaldo 25A.In epoca storica recente molte fonti scritte contribuiscono a ricostruire I movimenti del suolo flegreo.In particolare nel periodo precedente il 1538, anno dell’eruzione di Monte Nuovo, l’ultima dei CampiFlegrei, le fonti documentali permettono di ricostruire un forte sollevamento a partire da almeno trent’anniprima dell’eruzione, che si accentua sempre più con l’approssimarsi dell’evento eruttivo tanto che sorgonodispute sull’attribuzione della proprietà di nuove terre emerse dal mare.Nel periodo storico più antico ci sono evidenze o tracce su antichi manufatti che aiutano a ricostruirela storia deformativa dei Campi Flegrei. L’esempio più famoso è il Serapeo di Pozzuoli, nelle cui colonne sitrovano tuttora I gusci di litodomi, organismi marini, che si sono sviluppati in un periodo in cui il pavimentodi questo edificio, il macellum romano, si trovava circa 3 m al di sotto del livello del mare.Evidenze geologiche dimostrano che anche in tempi precedenti a quelli storici I Campi Flegrei hannoavuto intense fasi di sollevamento del suolo alternate a fasi di abbassamento. In particolare, le tre epocheeruttive successive all’eruzione del Tufo Giallo Napoletano, avvenuta circa 15.000 anni fa, coincidono con  5      fasi di sollevamento, mentre I periodi di relativa calma eruttiva sembrano coincidere con fasi diabbassamento del suolo, tanto che si formano depositi marini nelle zone centrali della caldera.Le deformazioni del suolo dei Campi Flegrei hanno avuto un ruolo fondamentale nell’evoluzione delpensiero geologico infatti lo studio, le misure, le interpretazioni dei processi deformativi della crosta terrestrein generale e delle aree vulcaniche in particolare, nella loro più moderna concezione, sono iniziati proprio aiCampi Flegrei e precisamente da quando, nel 1750, è stato realizzato lo scavo del Serapeo di Pozzuoli.Il presente rapporto è una sorta di monografia breve sulla letteratura scientifica, ma anche umanistica,che si è sviluppata intorno al Serapeo di Pozzuoli dal momento in cui è stato effettuato lo scavo fino allaprima metà del ‘900. Questo monumento è uno dei più importanti siti archeologici al mondo, oltre che per ilpregio architettonico, perché dal suo pavimento e dalle sue colonne forate, si sono mossi alcuni importantipassi per la Geologia intesa come scienza moderna. Questo percorso ha visto impegnati studiosi eintellettuali di diverse discipline tra cui spiccano Charles Babbage, noto oggi come l’inventore della“macchina analitica”, progenitrice del computer, Charles Lyell considerato il padre della geologia moderna,Antonio Niccolini, stimato architetto italiano della prima metà dell’800 e grande studioso del Serapeo, a cuisi devono dati preziosi per la comunità scientifica mondiale, Giuseppe Mercalli e molti altri ancora.1. Il tempo dello scavo e le prime osservazioniL’interesse degli studiosi per I fenomeni dinamici dell’area flegrea iniziò quando, nel 1750 il Re CarloIII di Borbone ordinò lo scavo dell’antico edificio, di epoca romana, detto “Tempio di Serapide”, che si trovain Pozzuoli. La funzione cui fosse destinato tale edificio è stata oggetto di un lungo dibattito. Esso è statoritenuto dai primi archeologi che lo studiarono un tempio dedicato a Serapide, divinità di culto egiziano.L’ipotesi era suggerita dal ritrovamento al suo interno di una statua raffigurante il dio. Successivamente perla presenza di sorgenti termominerali, le cui acque tuttora defluiscono nelle canalette del pavimento, è statoritenuto un complesso termale. Attualmente gli studiosi concordano nel riconoscere nel Serapeo di Pozzuoliil “Macellum”, ovvero il mercato pubblico della città romana [Dubois, 1907] (Fig. 2).Figura 2. Sezione trasversale della ricostruzione del monumento realizzata da Caristie [Debois, 1907].Del monumento fino all’epoca dello scavo erano note solo tre colonne di cui si ignorava laprovenienza. Esse si ergevano in un vigneto chiamato appunto “vigna delle tre colonne”. Quando gli scaviriportarono alla luce l’intera struttura del Serapeo gli studiosi del tempo notarono che le grandi colonne dimarmo cipollino del pronao, quelle le cui estremità emergevano dal suolo, ed altri elementi architettoniciminori, presentavano in alcune zone delle foracchiature dovute all’azione di “lithodomus lithophagus”, unmollusco marino che vive a pelo d’acqua.  6  

Published: 2024-02-09