Il radon e la radioattività ambientale: risultati del progetto di Alternanza Scuola-Lavoro “Misure dell’attività del gas radon nei suoli e nelle acque nel territorio di Cerveteri (Roma, Italia centrale)”

Contenuto principale dell'articolo

Nunzia Voltattorni

Abstract

Durante l’anno accademico 2017­2018 è stato sviluppato ed eseguito un progetto di ricerca Alternanza­Scuola­Lavoro (ASL) presso il Liceo Scientifico dell’Istituto Statale Istruzione Superiore (ISIS) Enrico Mattei di Cerveteri (Roma). ll progetto è nato dalla volontà di creare un percorso formativo di ASL per introdurre i ragazzi ad una problematica ambientale che è poco nota ma presente nel loro territorio. La proposta, quindi, è stata indirizzata allo studio della radioattività naturale locale poiché il paese di Cerveteri (a circa 50 km a NO di Roma) è caratterizzato da affioramenti di tufi (Tufo rosso a scorie nere e Tufi stratificati varicolori di Sacrofano, prodotti dell’attività vulcanica del Pleistocene medio­inferiore) che producono naturalmente il radon che è un gas radioattivo. Il territorio cerite ha, quindi, una radioattività naturale che si disperde facilmente in atmosfera. Tuttavia, essendo il radon un gas, può migrare ed accumularsi in ambienti chiusi quali cantine, seminterrati e piani terra se è presente oltre che nel suolo anche nel materiale edilizio. Il tufo, infatti, è notoriamente utilizzato come materiale da costruzione per cui il gas tende facilmente ad accumularsi in ambienti chiusi. Il progetto ha previsto lezioni frontali, misure sperimentali ed elaborazione dati dell’attività del radon nei suoli, indoor (cioè nelle abitazioni dei ragazzi) e disciolto in acqua. I risultati hanno messo in evidenza discrete ma localizzate anomalie (> 16000 Bq/m3) di radon nel territorio cerite e valori medio­ bassi (< 200 Bq/m3) nelle abitazioni tranne in alcuni casi con valori ben oltre la soglia raccomandata dalla Direttiva 2013/59/Euratom (> 300 Bq/m3).

Dettagli dell'articolo

Sezione
Articoli