Indagine sul Benessere Lavorativo presso l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia nell’anno 2019
V. 53 (2020)

Per benessere organizzativo, si intende, comunemente, la capacità di una organizzazione di promuovere e mantenere il benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori a tutti I livelli e ruoli. Studi e ricerche sulle organizzazioni hanno dimostrato che le strutture più efficienti sono quelle che riescono a mantenere un clima interno sereno e partecipativo, dove I dipendenti sono soddisfatti. Il concetto di benessere organizzativo si riferisce, quindi, al modo in cui le persone vivono il rapporto con l’organizzazione in cui lavorano: più un lavoratore sente di appartenere all’organizzazione, maggiore sarà la sua motivazione e affezione al lavoro. Benessere e performance organizzativa si evidenziano dunque come fattori strettamente connessi. La presenza di un elevato livello di benessere organizzativo all’interno di un’organizzazione consente di ridurre lo stress correlato al lavoro e di identificare più facilmente le problematiche critiche. È auspicabile, dunque, che l’indagine finalizzata alla misura del benessere in una amministrazione non sia un superficiale adempimento di legge ma l’opportunità di promuovere una visione nuova di organizzazione del lavoro. La collaborazione, il coinvolgimento, la corretta circolazione delle informazioni, la flessibilità e la fiducia delle persone sono tutti elementi che, migliorando il clima di lavoro, hanno effetti positivi anche sulla salute mentale e fisica e, quindi, consentono di aumentare la produttività dell’organizzazione stessa. A queste condizioni si riferisce il concetto di benessere organizzativo: una relazione reciprocamente proficua tra I lavoratori e l’organizzazione in cui operano. Lo sviluppo di una cultura condivisa della salute organizzativa, che stimoli la ricerca del benessere quale uno dei pilastri su cui costruire una organizzazione efficace, è il fine ultimo di strumenti come quello qui illustrato. La Direttiva “Linee guida sulle modalità di funzionamento dei “Comitati Unici di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni” [art. 21, legge 4 novembre 2010, n. 183] emanata dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione e dal Ministro per le Pari Opportunità nel 2011 stabilisce che il CUG eserciti un compito propositivo su iniziative atte a favorire condizioni di benessere lavorativo. Seguendo tale mandato, il CUG INGV ha proposto alla propria amministrazione di formalizzare la collaborazione tra il CUG e la Prof.ssa Paola Spagnoli, del Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, iniziata nel 2014 con una serie di seminari sullo stress e il mobbing come cause della disfunzionalità e del disagio nelle organizzazioni. È stata dunque stipulata una convenzione (2018) come scambio di mutuo interesse per lo svolgimento dell’indagine relativa a Stress e a Benessere Lavorativo. La pianificazione dell’indagine ha preso avvio con l’analisi dell’organigramma INGV e delle categorie professionali presenti. Tutte sono state opportunamente inserite nel questionario tenendo conto delle specifiche funzioni relative alla turnazione nelle sale di monitoraggio, all’attività di servizio, di manutenzione delle infrastrutture, attività di tipo amministrativo e burocratico anche in ambito di convenzioni e progetti. Il questionario e la sua finalità sono stati presentati al personale durante un seminario tenuto dalla Prof.ssa Spagnoli nell’aprile 2019, dando l’opportunità a tutti di esprimere dubbi e proporre modifiche affinché le eventuali disfunzionalità dell’organizzazione lavorativa potessero emergere. I commenti e le segnalazioni fatte durante e a valle del seminario hanno in effetti apportato una maggiore aderenza dell’indagine alla vita lavorativa dell’INGV. Importante è stato il contributo dell’ufficio del personale nel fornire I dati aggregati dei dipendenti nelle varie sedi.

Giornate INGV sull'ambiente marino
V. 51 (2019)

On 26 and 27 June, 2019, the Environment Department of Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) organized a first internal workshop dedicated to the scientific and technological research on the marine environment. This volume contains the extended abstracts of the presentations given in the workshop. INGV promotes the development of research, observational infrastructures and services related to the marine environment in the broad sense for a variety of stakeholders. These activities, mostly carried out within the framework of the Environment Department, are dispersed in different Sections of INGV, involving various groups of researchers, technologists, technicians and project managers. The workshop aim was to present the state‐of‐the‐art of the activities around the marine environment and promote the exchange of knowledge, ideas and expertise among colleagues. More than 60 INGV scientists attended the workshop with a lively interest and active participation to constructive debates. This volume includes 35 extended abstracts grouped three categories: (1) Research, (2) Infrastructures and (3) Services for the Society. The Research Section has 23 abstracts on topics ranging from fluid geochemistry of natural marine emissions in both volcanic, hydrothermal and sedimentary settings, crustal structures and imaging, the evolution of the physical state of the Mediterranean, observed sea level trends and future projections, paleoclimate reconstructions and proxies for the occurrence of paleo‐tsunami. The Infrastructures Section includes 6 abstracts presenting the state of the art and the perspectives of INGV research facilities, the development of original devices and techniques for the monitoring of a variety of physical phenomena in the Mediterranean environment, with specific attention on areas of active volcanism and tectonics, as well as the management of specific databases. The Services for the Society Section also includes 6 abstracts related to original experimental devices developed for security in harbor environments, as well as to operational oceanography and to third mission initiatives aimed to raise public awareness toward environmental pollution and marine sciences. The large variety of the topics presented and the relatively high number of attendees respect to the youthfulness and limited dimension of the marine environmental research area at INGV compared to its traditional disciplines, is an incitement to promote further this kind of initiatives based on in‐person discussion and mutual update. We take the opportunity to express our thankfulness to all the attendees.

Il radon e la radioattività ambientale: risultati del progetto di Alternanza Scuola-Lavoro “Misure dell’attività del gas radon nei suoli e nelle acque nel territorio di Cerveteri (Roma, Italia centrale)”
V. 47 (2019)

Durante l’anno accademico 2017­2018 è stato sviluppato ed eseguito un progetto di ricerca Alternanza­Scuola­Lavoro (ASL) presso il Liceo Scientifico dell’Istituto Statale Istruzione Superiore (ISIS) Enrico Mattei di Cerveteri (Roma). ll progetto è nato dalla volontà di creare un percorso formativo di ASL per introdurre i ragazzi ad una problematica ambientale che è poco nota ma presente nel loro territorio. La proposta, quindi, è stata indirizzata allo studio della radioattività naturale locale poiché il paese di Cerveteri (a circa 50 km a NO di Roma) è caratterizzato da affioramenti di tufi (Tufo rosso a scorie nere e Tufi stratificati varicolori di Sacrofano, prodotti dell’attività vulcanica del Pleistocene medio­inferiore) che producono naturalmente il radon che è un gas radioattivo. Il territorio cerite ha, quindi, una radioattività naturale che si disperde facilmente in atmosfera. Tuttavia, essendo il radon un gas, può migrare ed accumularsi in ambienti chiusi quali cantine, seminterrati e piani terra se è presente oltre che nel suolo anche nel materiale edilizio. Il tufo, infatti, è notoriamente utilizzato come materiale da costruzione per cui il gas tende facilmente ad accumularsi in ambienti chiusi. Il progetto ha previsto lezioni frontali, misure sperimentali ed elaborazione dati dell’attività del radon nei suoli, indoor (cioè nelle abitazioni dei ragazzi) e disciolto in acqua. I risultati hanno messo in evidenza discrete ma localizzate anomalie (> 16000 Bq/m3) di radon nel territorio cerite e valori medio­ bassi (< 200 Bq/m3) nelle abitazioni tranne in alcuni casi con valori ben oltre la soglia raccomandata dalla Direttiva 2013/59/Euratom (> 300 Bq/m3).

Il pendolo sincronizzatore dell'Osservatorio dell'Aquila
V. 46 (2019)

Il tempo lo misuriamo, lo usiamo, lo viviamo e lo vediamo scorrere quotidianamente guardando le lancette dell’orologio; eppure è uno dei misteri più grandi della scienza, che fa risalire la sua nascita al Big Bang, momento in cui stabiliamo l’inizio dell’universo conosciuto. Nei millenni l’uomo ha costruito strumenti per poter misurare il tempo con precisione sempre più elevata, siamo passati dall’alternanza giorno notte agli orologi atomici. Tutta la ricerca scientifica si basa sullo studio di fenomeni e della loro evoluzione nel tempo. Fu Galileo Galilei che nel 1583 studiò per primo il moto regolare dell’oscillazione di un pendolo, giungendo alla formulazione del principio dell’isocronismo delle piccole oscillazioni. Christiaan Huygens, nel 1656, sfruttando gli studi di Galileo, costruì il primo orologio a pendolo e ideò il meccanismo dello scappamento ad ancora, tramite il quale convertì il moto oscillatorio periodico dell’asta nel moto rotatorio delle ruote dentate. Il meccanismo a scappamento ad ancora è mostrato nella Figura 1. Da quel momento in poi gli orologi a pendolo avrebbero avuto una grande diffusione fino ai giorni nostri. Anche gli osservatori geofisici necessitavano, ovviamente, di un riferimento temporale e l’utilizzo di orologi sincronizzatori con o senza pendolo era comune. In questa relazione si vuole descrivere il restauro del pendolo sincronizzatore della prima stazione sismica aquilana. Questo pendolo, realizzato a mano da artigiani di Pesariis (UD), fu utilizzato per pochi decenni e poi sostituito dai nuovi orologi meccanici più precisi e rimase dimenticato nei sotterranei del Castello Cinquecentesco, sede storica dell’INGV dell’Aquila, fino al 2015 anno in cui è cominciato il suo restauro, per il suo interesse storico, che lo ha portato a nuova vita.

Smart Working nell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: quadro normativo, analisi del contesto lavorativo e organizzativo, obiettivi specifici, proposte organizzative e amministrative
V. 44 (2018)

Il Lavoro Agile o come lo indicheremo di seguito in questo documento lo “Smart Working”, si inserisce in uno scenario di sensibilizzazione e di cambiamento nel settore pubblico e privato con un nuovo approccio manageriale volto a favorire e promuovere flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari degli strumenti da utilizzare e delle modalità operative, a fronte di una maggiore responsabilizzazione dei risultati: è l’evoluzione digitale l’elemento trainante di questo cambiamento. In conformità con la definizione normativa italiana degli anni 2015-2017, il gruppo di lavoro sullo Smart Working del Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell’INGV ha lavorato alla stesura di questo Documento per stimolare e coadiuvare l’Amministrazione nel definire le modalità di attuazione dello Smart Working in un ente di ricerca come l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, seguendo le proposte metodologiche della Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri (PCM) n. 3/2017. Dall’analisi dell’organizzazione dell’Ente e del suo personale ma soprattutto grazie ad una indagine somministrata a tutti i dipendenti, si vogliono qui definire proposte metodologiche attraverso indicazioni operative per l’attivazione immediata dello Smart Working presso l’INGV.

Studio delle problematiche relative alle eventuali posizioni di garanzia e ai profili di responsabilità colposa, con riferimento alle attività del Centro Allerta Tsunami dell’INGV
V. 42 (2018)

Lo studio si propone di definire l’ambito delle responsabilità penali dei diversi soggetti coinvolti, a diverso titolo, nel Centro Allerta Tsunami (CAT) dell’INGV. L’analisi è stata condotta alla luce delle diverse impostazioni dottrinali e soprattutto dell’ampio panorama giurisprudenziale che si è sviluppato in ordine alla responsabilità colposa. In particolare, dopo un’introduzione di carattere sistematico, volta a dare conto del complesso panorama normativo e regolamentare nel quale è inserito il CAT dell’INGV (cap. 1), si è voluto sottolineare come un profilo di centrale criticità, nell’opera di ricostruzione delle competenze e delle responsabilità, prenda le mosse proprio dalla continua evoluzione scientifica che la materia in esame subisce (cap. 2). Tale dinamicità, associata ai naturali contrasti scientifici, impedisce di determinare in modo definitivo e inconfutabile il complesso di regole cautelari la cui osservanza solleva l’operatore (il turnista come il funzionario) dalla responsabilità per colpa in caso di errore che determini un evento infausto. L’ampia articolazione dei diversi compiti del Centro Allerta Tsunami radica, in capo ai singoli soggetti titolari, un precipuo ambito di competenza all’interno del quale deve essere gestita la relativa porzione di rischio tsunamigenico. Si tratta, peraltro, di un rischio peculiare, giacché il verificarsi dell’evento tsunamigenico è suscettibile di predittività da parte degli operatori I quali possono innescare nella popolazione quei comportamenti cautelari idonei a ridurre o neutralizzare ogni potenziale nocumento (cap. 3). La complessità del rischio tsunamigenico impone, dunque, che lo stesso sia gestito da una pluralità di soggetti in organico al CAT o agli altri soggetti appartenenti al SiAM (ISPRA e DPC). La circostanza non è indifferente poiché, in caso di evento nefasto, debbono osservarsi criteri di ascrizione della responsabilità che soggiacciono a regole peculiari (cap. 4). Si tratta, infatti, della disciplina della cooperazione colposa di cui all’art. 113 c.p. alla luce della quale più soggetti sono chiamati a rispondere del medesimo evento se questo è frutto di una loro azione o omissione colposa (ovvero priva della volontà di cagionare un tale evento). Occorre, peraltro, evidenziare a questo proposito un contrasto fra dottrina e giurisprudenza. Se la prima ritiene che per aversi cooperazione colposa il soggetto debba avere coscienza e volontà di concorrere con altri nella condotta violatrice di regole di comportamento, la giurisprudenza non ha ritenuto “necessaria la consapevolezza della natura colposa dell’altrui condotta né la conoscenza dell’identità delle persone che vi cooperano”. In un evidente ampliamento della sfera sanzionatoria si prevede, infatti, che sia “sufficiente la consapevolezza del coinvolgimento di altri in una determinata attività”. Rimandando allo studio per l’approfondimento dei termini esatti nei quali si inquadra la cooperazione colposa, si può affermare che la partecipazione causalmente rilevante di più soggetti su un medesimo fattore di rischio può, in presenza di certi presupposti, vederli responsabili, allo stesso titolo, per l’evento infausto che ne deriva. Questa dimensione plurisoggettiva del reato, così frequente nel settore della responsabilità medica e soprattutto della responsabilità d’equipe (v. cap. 13) costituisce una delle forme di manifestazione del reato, di cui certamente può rendersi responsabile, fuori da una dimensione di cooperazione, anche il singolo operatore. Lo studio (cap. 5) affronta infatti I presupposti e I profili applicativi delle fattispecie incriminatrici suscettibili di applicazione nel contesto della gestione del rischio tsunamigenico. Il singolo operatore o l’insieme di soggetti che hanno agito cooperando fra di loro possono essere chiamati a rispondere sia di condotte che mettono in pericolo un bene giuridico protetto (la vita, l’incolumità, il patrimonio) oppure che lo danneggiano. Nel primo caso, come vedremo, l’ordinamento predispone la risposta sanzionatoria attraverso fattispecie di pericolo, nel secondo attraverso fattispecie di danno. Peraltro, il rimprovero può essere mosso al soggetto agente sia per aver cagionato un evento attraverso una condotta attiva, sia per non aver scongiurato la possibilità che esso si verificasse, tenendo un contegno omissivo (cap. 6 e 10). Nel contesto oggetto del nostro studio non sempre è facile individuare il confine fra condotta attiva e condotta omissiva (cap. 6-8 e 11). Lo studio cerca di approfondire tali differenze attraverso esempi che potrebbero essere compendiati in questa breve considerazione: si avrà responsabilità attiva se, ad esempio, si erra nel leggere un dato e si comunica un livello di rischio errato dal quale poi derivano conseguenze a catena per la popolazione. Si avrà responsabilità omissiva se, nonostante si sia in possesso di un dato tempestivo e corretto, si ometta per l’appunto di comunicarlo nei tempi previsti dalla Direttiva.

Progetto pilota per la scuola dell’infanzia: laboratori “A prova di vulcani e terremoti”
V. 41 (2018)

Le tematiche riguardanti le Scienze della Terra stanno assumendo sempre una maggiore rilevanza nell’ambito della società italiana; queste dovrebbero diventare indispensabili per la società moderna non solo per comprendere l’evoluzione naturale dell’ambiente ma soprattutto per aumentare le conoscenze per il rischio sismico e vulcanico [Bernhardsdóttir et al., 2012a e b; 2016; Musacchio et al., 2014; 2015a e b; 2016a e b; Solarino, 2014 e 2015]. Considerando l’impatto che le conoscenze base di questi argomenti hanno nella vita degli individui, queste dovrebbero essere insegnate già nelle fasi iniziali della vita scolastica al fine di avviare un percorso finalizzato alla corretta percezione dei diversi rischi naturali nella società. Nella realtà, la maggiore carenza risiede nella gestione e formazione delle conoscenze [WCDR, 2005; Paton, 2003]; questo dovrà essere necessariamente il settore dove si dovrà programmare un’azione pertinente, incisiva e continuativa nel tempo al fine di ridurre l’impatto dei rischi naturali. A tal fine i principi contenuti nella strategia di Yokohama [1994] mantengono la loro piena rilevanza nel contesto attuale, caratterizzato da un impegno crescente verso la riduzione del disastro. Tenendo conto dell’importanza della cooperazione internazionale, ogni Stato ha la responsabilità principale per il suo sviluppo sostenibile e per adottare misure efficaci per ridurre il rischio delle catastrofi, anche per la protezione delle persone sul proprio territorio, le infrastrutture e altre risorse nazionali dall’impatto delle catastrofi. Contemporaneamente, nel contesto dell’aumento dell’interdipendenza globale, la cooperazione internazionale è fondamentale per lo stimolo e lo sviluppo delle conoscenze, al fine di ridurre il rischio di catastrofi a tutti i livelli [Yokohama, 1994]. L’educazione alla pericolosità di alcuni fenomeni naturali è il trasferimento di conoscenza, tecnologia e competenza per creare maggiori capacità per la riduzione del rischio di catastrofi [WCDR, 2005; Lanza et al., 2014; Nave et al., 2012; Shipman, 2013; Sundermann et al., 2014; Zonno, 2013]. Uno dei mezzi per aumentare la percezione del rischio di catastrofi è la consapevolezza che un individuo ha dell’ambiente circostante, ma per aver consapevolezza bisognerebbe conoscere l’ambiente per capire quale sia il rischio effettivo. I dati sulla percezione del rischio sono considerati di fondamentale importanza per sviluppare campagne informative ed educative per la prevenzione del rischio [Ricci et al., 2013; Crescimbene & La Longa, 2015]. La percezione del rischio sismico e vulcanico non dipende sempre dal reale valore del rischio, ma piuttosto dal modo in cui esso è percepito. In generale, le persone percepiscono i rischi come trascurabili, accettabili, tollerabili o inaccettabili e li confrontano con i benefici. Inoltre il valore pericolosità percepita è più basso rispetto al valore della pericolosità sismica e vulcanica da normativa del territorio; questo significa che la sua percezione della pericolosità è sottostimata rispetto alla pericolosità sismica e vulcanica che viene indicata dalla scienza per il suo territorio [Ricci et al., 2013; Crescimbene & La Longa, 2015]. Diversi fattori influenzano la decisione di una persona di accettare un rischio o rifiutarlo. Per questo il ruolo della percezione è molto importante soprattutto in assenza di stime affidabili dei rischi reali. Quindi la chiarezza del linguaggio con cui mass media e soprattutto scienziati comunicano tale informazione alla popolazione è fondamentale per una corretta conoscenza [La Longa & Crescimbene, 2008; La Longa et al., 2011; 2012; Bernhardsdottir et al., 2012a; Nave et al., 2012]. La divulgazione delle scienze richiede che nuovi metodi siano di continuo testati ed aggiornati tenendo conto per esempio anche di nuovi mezzi di comunicazione (i.e. social media). La formazione su tematiche delle geoscienze progredisce più efficacemente se l’apprendimento ha inizio già in età prescolare [King, 2008; Pielke, 2014; Piscini et al., 2005; Marsili et al., 2013; Rubbia et al., 2015; Solana et al., 2008]. In parallelo, sarebbe necessario educare gli insegnanti nell’attuazione di nuove iniziative all’interno dei curricula scolastici per le diverse scuole di ogni ordine e grado. L’efficacia di nuove iniziative potrebbe garantire un’ampia diffusione sulla base di risultati fondati sulla ricerca. Numerose iniziative a carattere nazionale ed Europeo sono state avviate dall’INGV negli anni: Festival della Scienza [Burrato et al., 2003; Nostro et al., 2005; Winkler et al., 2010], ScienzAperta, nata nel 2011, [D’Addezio et al., 2014; Musacchio et al., 2016b], Settimana del Pianeta Terra [D’Addezio, 2016], Notte Europea dei Ricercatori [Marsili et al, 2015a, b] e Villaggio per la Terra, che rappresentano un’occasione per condividere e mostrare i luoghi della ricerca scientifica attraverso percorsi e laboratori registrando riscontri positivi per la percezione delle geoscienze nella società. Negli ultimi anni l’interesse crescente delle Scienze della Terra da parte di un pubblico più vasto è legato soprattutto ai tragici avvenimenti dell’Italia centrale, dall’intensità dell’energia rilasciata dagli eventi sismici

Lo Surdo Script-Project Progetto di lettura scenica sulla figura di Antonino Lo Surdo. Il teatro di narrazione incontra la divulgazione scientifica
V. 40 (2018)

Lo Surdo Script Project è un progetto di lettura scenica sulla vita e le opere di Antonino Lo Surdo, fondatore nel 1936 dell’Istituto Nazionale di Geofisica, oggi INGV. Antonino Lo Surdo, studioso di fisica terrestre, cominciò a occuparsi anche di sismologia e di geofisica dopo aver perduto I genitori e la fidanzata nel terremoto di Messina del 1908. Negli anni in cui Enrico Fermi e I suoi compagni cominciavano I loro studi di fisica nucleare in via Panisperna, Lo Surdo inventava strumenti di rilevazione chimica (volumenometro), sismica (accelerometro) e acustica (tubi c e tubi k per l’individuazione dei sommergibili); studiava le righe spettrali (Effetto Stark-Lo Surdo) e soprattutto gettava le basi di quella che oggi è la Rete sismica nazionale dell’INGV. Questo lavoro è frutto dell’incontro tra l’esperienza drammaturgica di Maria Chiara Piazza e la competenza didattico-scientifica di Giulio Caciotta. La drammaturgia di riferimento è quella del teatro di narrazione che si mette al servizio della divulgazione scientifica. Il testo che qui si pubblica è andato in scena il 29 settembre 2017 presso la sala conferenze dell’INGV di Roma, nell’ambito della Notte Europea dei Ricercatori, evento organizzato dall’Ufficio Divulgazione e Formazione dell’INGV.

Giocando verso uno Sviluppo Sostenibile: il contributo della sede INGV di Porto Venere nella realizzazione di giochi didattico-scientifici
V. 39 (2017)

In questo articolo descriviamo l’importanza dell’attività ludico-didattica e del linguaggio visivo per facilitare l’apprendimento ed in particolare l’esperienza della sede INGV di Porto Venere all’interno del Gruppo di Lavoro La Spezia Golfo della Scienza [Locritani et al., 2015], nell’ambito dello sviluppo di giochi scientifici. Il gruppo di lavoro ormai da dieci anni collabora nell’organizzazione di eventi di divulgazione con l’obiettivo di accrescere la conoscenza sulle grandi tematiche ambientali per la salvaguardia del Pianeta. Le premesse che sostengono questa strategia hanno radici profonde provenienti da motivazioni politiche, economiche e sociali che sono alla base dello Sviluppo Sostenibile. In ambito Europeo l’educazione allo Sviluppo Sostenibile richiede il coinvolgimento di tutta la popolazione, nonostante queste linee guida i sondaggi dell’Eurobarometro evidenziano un basso interesse nei confronti delle scienze. In questo contesto è importante evidenziare il ruolo della divulgazione scientifica e delle diverse metodologie da impiegare. Nella semplificazione dei concetti svolge un ruolo chiave l’immagine e l’utilizzo di essa nella realizzazione di giochi scientifico-didattici. Nei prossimi paragrafi verranno descritti: il contesto economico, politico e sociale che sostiene l’importanza della divulgazione scientifica; la funzione del linguaggio visivo nella comunicazione scientifica; il ruolo del gioco nell’apprendimento; l’esperienza dell’INGV di Porto Venere all’interno dell’ambito territoriale e scientifico in cui opera; le strategie usate nella fase di progettazione del gioco, i contenuti dei giochi e le modalità stabilite per il loro utilizzo.

Workshop on Explosive eruptions and the Mediterranean Civilizations through prehistory and history, Ustica 12 - 16 September 2017
V. 37 (2017)

Since the origin of humanity volcanism and human life have been strictly linked to each other. Despite the
hazards posed by volcanoes, humans have always found good reasons for settlement and development
around them, mostly in temperate zones, because of high soil fertility or for the presence of ore deposits and
the abundance of volcanic rocks that are good building materials.
Evidence from archaeological excavations demonstrates that volcanic and related phenomena often have
strongly conditioned human life, causing environmental changes, forcing people to abandon their
settlements, and preparing the conditions for later recolonization and soil exploitation during phases of
quiescence.
The Mediterranean region is one of the most impressive examples of this interaction, where the development
of civilization has been repeatedly boosted and hindered.
More recently, as demonstrated by the 2010 Eyjafjallajökull eruption (Iceland), the impact of even moderatescale
eruptions is amplified by the increasing vulnerability of modern society related to growing population,
rising standard of living, settlement and industrialization of very exposed regions, and complex
interdependencies in commerce, including transport and trade systems at a global scale.
The main goal of this workshop is to promote cultural exchange and interaction among diverse disciplines,
so as to enhance our knowledge of the relationships between volcanism, environment and human
communities, and exhibit and spreading the best practice of scientific culture dissemination about explosive
volcanism.

Workshop on 25 years advancing volcano seismology in a wider volcanological context. ESC-volcano-seismology 25thworkshop | Stromboli, 26th September - 1st October 2016
V. 36 (2017)

From 26th September to 1st October 2016 the annual meeting of the European Seismological Commission
working group “Seismic phenomena associated with volcanic activity” has been held on Stromboli volcano
at the Hotel “La Sirenetta”. This year’s workshop was themed “25 years advancing volcano seismology in a
wider volcanological context”. After the foundation of the working group at Copenhagen (DK) in 1990, the
2016 conference was the 25th anniversary event, which followed previous workshops
[http://earth.leeds.ac.uk/esc_wg/] that took place in:
1991 - St. Roman, Black Forest, DE 2004 - La Palma, Canary Islands, ES
1992 - Stromboli, IT 2005 - St Claude, Guadeloupe, FR
1993 - Lanzarote, Canary Islands, ES 2006 - Olot, Catalunya, ES
1994 - Nicolosi (Etna), IT 2007 - Nesbud, IS
1996 - Ercolano (Vesuvius), IT 2008 - Leon, NI
1997 - Ambleside, Lake District, UK 2009 - Pico (Azores), PT
1998 - Paratunka, Kamchatka, RU 2010 - Besse (Massif Central), FR
1999 - Santorini, GR 2011 - Salina, IT
2000 - Lisbon Sao Miguel (Acores), PT 2012 - El Hierro (Canary Islands), ES
2001 - Teide, Tenerife (Canary Islands), ES 2013 - Tomohon, Sulawesi, ID
2002 - Montserrat, West Indies, UK 2014 - Leitrim, IE
2003 - Pantelleria, IT 2015 - Puerto Lago, EC
Stromboli volcano is one of the most active volcanoes on earth. Since the beginning of time called
“lighthouse of the Mediterranean”, already the Greek mariners used the Strombolian eruptions for
navigation. Uncounted are the number of scientific projects realized at this natural volcanic laboratory during
the last decades. Therefore, the island of Stromboli represented the perfect place for receiving 33 researchers
from 13 countries.

Corso di Formazione Scientifica sulla Storia dell’Oceanografia a bordo della Nave Vespucci
V. 35 (2017)

La provincia della Spezia è storicamente sede di una importante base della Marina Militare che ha indotto la nascita, sul territorio, di una serie di strutture strategiche militari, civili ed industriali insediatesi sia nell’area spezzino-genovese che nella confinante Toscana. Inoltre, la complessità del territorio ligure che vede la concomitanza di sistemi antropici ed aree marine protette di grande pregio, ha determinato la presenza di infrastrutture di ricerca dedicate alla qualità della vita umana e alla tutela/monitoraggio dell’ambiente marino costiero. Dato questo quadro generale si comprende il perché della nutrita presenza sul territorio spezzino di Enti Pubblici di Ricerca (INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche), di agenzie quali ENEA – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, di enti di ricerca legati al comparto della Difesa (CSSN - Centro Supporto e Sperimentazione Navale); del CMRE - NATO Science, di un decentramento dell’Università di Genova (Polo Universitario della Spezia G. Marconi) e di un Distretto Tecnologico (DLTM - Distretto Ligure delle Tecnologie Marine).

2nd General Meeting KnowRISK Knowyour city, Reduce seISmic risKthrough non-structural elements.
V. 33 (2016)

The European project KnowRISK (Know your city, reduce seISmic risK through non-structural elements) is
a European Commission project in the area of Humanitarian Aid and Civil Protection whose primary aim is
the reduction of seismic risk by actions on non-structural elements that can be performed by common
citizens, thus contributing to promote communities fast recovery and resilience.
Even though the main source of victims in earthquakes is the collapse of constructions, damage in nonstructural
elements also contributes to increase the death toll. In many situations, especially in developed
countries, non-structural damage is the main source of economic losses. And developed societies have
become increasingly demanding in what regards the control of economic losses due to seismic events. A key
factor for the reduction of economic losses is the protection of non-structural elements, this is, the contents of
buildings and non-structural elements of the building, which usually account for 70% to 80% of its cost. In
the cases of seismic events, where there isn’t a large number of victims, economic losses becomes one of the
strongest consequences of earthquakes. This is the case for well-built buildings, as the enforcement of
modern codes of practice for earthquake resistant design aim at preventing collapse but not vibration of the
buildings, thus not avoiding non-structural damage, especially to the contents. Also in very strong
earthquakes, as seismic waves attenuate as the distance to the epicenter increases, soil vibrations become not
strong enough to induce collapse of buildings but are still strong enough to cause cracking to non-structural
elements of the buildings and damage to the contents, being economic losses the most relevant consequence
of the earthquake in those zones.
For the purpose of reducing non-structural damage it is necessary to decrease the knowledge gap between the
scientific community and the stakeholders that may apply that knowledge. Therefore, a relevant part of this
project is directed towards transferring information to the public, in order that common citizens can take
action at their own homes to reduce damage from future earthquakes. As for this purpose it is necessary to
combine knowledge from different fields, the project team comprises engineers, seismologists, architects,
sociologists, and other professionals that cooperate in order to produce the best possible results. In order to
achieve the proposed results, the project comprises the following main tasks:
-­‐ Identification of non-structural elements that may cause damage or reduce the functionality of
buildings.
-­‐ Identification of solutions for the strengthening of non-structural elements.
-­‐ Assessing the level of awareness of stakeholders and citizens.
-­‐ Promoting risk awareness between stakeholders and citizens.
The two first tasks are essentially of a technical nature, within the scope of expertise of project members.
The last two tasks will be achieved by means of the development of a practical Guide of solutions for the
strengthening of non-structural elements and other dissemination tools, participatory forums with local
communities and other risk awareness initiatives that contribute to the spreading of knowledge by the
population.
During the 2nd General Meeting in Catania, Italy, on 15-17th December 2016, the development of the project
will be assessed and discussed by means of oral presentations, posters and discussions between team
members and stakeholders

Le scienze sociali e i risk studies: temi, problemi, metodi
V. 32 (2016)

Questo lavoro si propone come un breve percorso introduttivo alla letteratura delle scienze sociali, con il fine di analizzare criticamente alcuni tra i principali paradigmi teorici, i concetti e temi di ricerca più importanti e la loro rilevanza nell’ambito dei processi di policy making. Il consolidamento del paradigma dei
risk studies e l’emergere della risk governance come campo di ricerca autonomo e multidisciplinare molto devono al fondamentale contributo delle scienze sociali, che costituisce l’oggetto di questo paper. La comunità scientifica internazionale ha infatti da tempo riconosciuto il ruolo delle scienze sociali, sottolineando
come il raccordo e il confronto tra saperi diversi sia essenziale per il raggiungimento di un unico obiettivo, e cioè la tutela della salute umana, dell’ambiente e delle comunità e gruppi sociali esposti ai rischi.

MED-SUV Final Meeting. Rome 6 | 7 April 2016
V. 31 (2016)

Next 31 May 2016 the MED-SUV project will end. Surprisingly time has run it seems yesterday when we met for the first year meeting in Nicolosi. Throughout the project life, the Consortium has carried out activities relating to the project management, scientific/technological development, and dissemination. The management has included many different aspects among which the organization of the start the project and all the consortium activity, in terms of definition of the Governance Bodies, work package meetings and intra-work package meetings, management of the project’s products, and provision of the guidelines for the scientific and financial reporting.
Management also aimed at finding synergies with EC and international initiatives, such as geohazard activities of GEO-GEOSS, EPOS-PP/EPOS-IP and the other two FP7 Supersite projects - MARsite and FUTUREVOLC - to build the future research infrastructures for Earth Science in Europe. WP1 has made great efforts to put together principles and rules to define, classify, and protect your data and products, in order to promote data sharing and the circulation of the information among the project partners, and outside the Consortium.
The scientific and technological activities included field campaigns for data collection at Mt. Etna, Campi Flegrei and Vesuvius and instrumentation testing, laboratory and field experiments, software, prototypes and instrumental development, design and implementation of the MED-SUV e-infrastructure, and the pilot phases carrying out. All these activities have represented the core of the project as they have involved the most part of the MED-SUV participants and have also promoted scientific collaborations with scientists external to the project and with other EU projects.
The dissemination activities have consisted in participation at international and local scientific conferences and initiatives, publication of scientific articles in peer-reviewed international journals, interviews contributing to journal articles, videos and TV programs, use of social networks for project promotion, and distribution of project material. Moreover, some educational activities were carried out in selected schools of countries involved in the project (Spain and Italy), in order to raise pupils’ understanding of what a volcano is and what kind of hazards are associated with its activity.

La miscellanea di Alfred Rittmann (1893-1980): uno sguardo su un secolo di Scienze della Terra
V. 30 (2016)

Alfred Rittmann (1893-1980) è uno dei padri fondatori della vulcanologia moderna in Europa [Keller & Niggli, 1980; Cristofolini, 1981; Ippolito & Marinelli, 1981; Pichler, 1983]. Dopo aver conseguito il titolo di dottore in Scienze Fisiche e Chimiche nel 1921 all’Università di Ginevra, nel 1926 si trasferisce per la prima volta in Italia presso l’Istituto di Vulcanologia “Friedlander” di Napoli. In questa sede focalizza la sua ricerca al Vesuvio ed a Ischia rendendo noti i risultati di dieci anni del suo lavoro nel “Zeitschrift für Vulkanologie” (Periodico di Vulcanologia) in cui spiega le relazioni esistenti tra l’evoluzione magmatica, la tettonica e l’attività vulcanica. Nel 1934, alla chiusura dell’istituto, ritorna a Basilea e due anni dopo pubblica la prima edizione di “Vulkane und ihre Tätigkeit” (I vulcani e la loro attività), tradotto ed aggiornato in francese nel 1963 con il titolo “Les volcans et leur activité”, che è il primo trattato moderno di vulcanologia. Alfred Rittmann inizierà ad occuparsi dell’Etna verso la fine degli anni ’50, quando divenne direttore dell’Istituto di Vulcanologia dell’Università di Catania, incarico che ricoprì fino al 1963 (Fig. 1).
Figura 1. Alfred Rittmann nel 1967 nei locali dell’Istituto di Vulcanologia dell’Università di Catania. Nel retro della fotografia è riportato: “WHERE NATURE STAGES HAPPENINGS. The main danger to the 150,000 people who live on the slopes of Mt. Etna in Sicily is from surprises eruptions at weakened points down the sides of the volcano. Now the first seismograph-like warning units has been installed in one such zone. Here Prof. Alfred Rittmann of Basel, Switzerland (right) and his assistant, Carmelo Sturiale of Catania, near the mountain, examine a scale model of Etna and its surroundings, at Institute of Volcanology at Catania. The model indicates the lava paths of Etna’s many eruptions. (AP NEWS)”.

Project V3 – Multi-disciplinary analysis of the relationships between tectonic structures and volcanic activity (Etna, Vulcano-Lipari system)
V. 29 (2016)

Il PROGETTO V3 è focalizzato allo studio di due importanti aree vulcaniche attive presenti in Sicilia, l’Etna e il sistema Vulcano-Lipari. Scopo principale del progetto è quello di investigare le relazioni che intercorrono tra tettonica e dinamiche magmatico-eruttive, e sugli aspetti di pericolosità connessi. Le attività sviluppate nell’ambito del secondo anno rappresentano la continuazione di quanto fatto nel primo anno, con alcuni aggiustamenti operati in relazione alla rimodulazione di alcuni obiettivi legati essenzialmente alla conclusione anticipata di tutti i progetti Vulcanologici e Sismologici attivati nell’ambito della Convenzione C tra DPC e INGV, la cui durata è stata biennale (le ricerche erano state però pianificate su base triennale).

MED-SUV 2nd Year Meeting. Naples 6 | 9 July 2015
V. 28 (2015)

The MEDiterranean Supersite Volcanoes (MED-SUV) is a FP7 project born under the European Community call “ENV.2012.6.4-2 “Long-term monitoring experiments in geologically active regions of Europe prone to natural hazards: the Supersite concept” - FP7-ENV-2012-two-stage – of 20 July 2011. MED-SUV, which started on 1 June 2013, is just on its third and last year of activities. The project has focused on pushing forward the concept of the Geo-Supersites promoted by GEO-GEOSS, by carrying out research and technological development at two of the main hazardous European volcanic areas – Mt. Etna and Campi Flegrei/Vesuvius. MED-SUV is structured in 8 operational Work Packages (WPs) among which WP1 deals with the project coordination and management and WP8 with the dissemination of the project outcomes. The other 6 WPs are involved in RTD activities, and in particular WP2 and WP3 are dedicated to the design and implementation of new instrumentation and of the project e-infrastructure, respectively. WP4 and WP5 are where the volcanic research activities are carried out at Campi Flegrei/Vesuvius and Mt. Etna, respectively. WP6 is fully dedicated to volcano hazard modelling. WP7 represents the framework in which the novel achievements are validated by tests carried out at two other European volcanic systems, i.e. Piton de la Fournaise and Azores. Throughout the second year, many of the activities foreseen in the project work plan were carried out including the implementation of the architecture of an e-infrastructure for data access, development of new tools and instrumentation for volcano monitoring, research experiments for better understanding of the volcanic feeding systems and eruptive activity, data analysis and modelling for volcanic hazard assessment, and dissemination activities to promote the project results among the scientific community and to foster people awareness of volcanic phenomena. At the present, the MED-SUV consortium has already moved on with the activities scheduled for the third year. Indeed, aside the finalization of the activities started in the previous two years, the main challenge of the community consists on the formulation of the best strategy for ensuring the broadest dissemination of the project outcomes. This aim includes MED-SUV data sharing and data protection by well-established data policy principles and intellectual property definition, as well as the design of a robust strategy for the longterm sustainability of results, such as the project e-infrastructure. In order to discuss, share, and plan the results achieved and the future perspectives, the MED-SUV consortium is convening for its yearly appointment. Differently from the last July, this year the meeting is hosted in Naples, the town that more than the others, is associated with volcanic power and destruction. The Neapolitan volcanoes, indeed, signed the birth of Volcanology. In fact, from Capo Miseno (northern border of the Campi Flegrei caldera), Pliny the Younger described the 79 AD Mt. Vesuvius eruption, thus providing the first scientific report of a volcanic eruption, which is at the base of many studies of this volcano and of the plinian eruptions even in the current research. Project Leader Giuseppe Puglisi

Abstracts Volume 6th International INQUA Meeting on Paleoseismology, Active Tectonics and Archaeoseismology. 19 | 24 April 2015, Pescina, Fucino Basin, Italy
V. 27 (2015)

Dear Participant, we are very happy to welcome you in Pescina (Abruzzi, Italy) for the 6th INQUA International Workshop on Active Tectonics, Paleoseismology and Archaeoseismology (“6th PATA Days”). In the last six years, INQUA TERPRO Focus Group on Paleoseismology and Active Tectonics (PALACTE), supported very successful Workshops annually held in Europe and Overseas, the last in Korea in 2014. The 6th joint meeting locates in the central Apennines, one of the most tectonically active area in the Mediterranean. In fact, the scientific sessions will be attended in the Pescina village that was completely destroyed by the 1915 M7 Fucino earthquake, one of the most devastating earthquakes ever occurred in Italy. This event is also one of the first to be well documented in the Mediterranean, with surface ruptures and other effects on the environment. We will commemorate the Centenary of this event occurrence. We will be also very close to the source of the 2009 M6.3 L’Aquila event, located about 50 km to the north. The two-days field trip will be dedicated to both the earthquake areas. We are expecting a very intense and worldwide scientific meeting with over 180 participants from 25 different countries, and about 150 studies to be presented and discussed. All this will occur in the unique historical atmosphere of the ancient Pescina village at the Centro Studi “Ignazio Silone”, a cultural center devoted to the fellow citizen, world-famous writer. During the Fucino 2015 event we will discuss the final results of the INQUA Project 1299 – EEE METRICS Parametrization of Earthquake Environmental Effects (2011-2015) that will be formally presented on July 2015 at the XIX INQUA Congress in Nagoya (Japan). This will be also the occasion to further discuss future joint research projects for the 2015-2019 intercongress period. Two major research areas have been identified in the PALACTE meeting held in Madrid last year (2628 February 2014), i.e., 1) Minimum Magnitude Surface Rupture (MMR) and Maximum Potential Earthquake (MPE) from paleoseismic Quaternary records, and 2) Geological Earthquake Mapping of recent, historical and paleoseismic events: Quaternary Geology for Seismic Hazard Analyses. Preliminary community projects covering these areas will be discussed during the INQUA Business Meeting in Pescina. You are also kindly invited to the workshop between the European Plate Observing System (EPOS, an integrated solid Earth Sciences research infrastructure), and EuroGeoSurveys (EGS, an organization representing 37 National Geological Surveys and some regional Surveys in Europe). During the workshop, an open debate involving the Fucino 2015 participants will be focused on the integration of geological and geophysical data for scientific research purposes, as well as on common data policies in order to access to harmonized multidisciplinary data. We wish to acknowledge all the people who supported this event and in particular, the Mayor of Pescina Municipality Antonio Iulianella and the Comitato Pescina 2015 for their invaluable work with the organization, the members of the Scientific Committee, the Sponsors, and all the Colleagues who handled the abstracts. We wish you a fruitful conference with constructive scientific discussion but also the discovery of history, tradition and food of the Abruzzi region in the central Italy. “GRAZIE” for your contribution to Fucino 2015! The Fucino 2015 Organizing Committee Anna Maria Blumetti Francesca Romana Cinti Paolo Marco De Martini Fabrizio Galadini Luca Guerrieri Alessandro Maria Michetti Daniela Pantosti Eutizio Vittori

Riassunti estesi Conferenza A. Rittmann - Nicolosi (Catania) 29 | 31 ottobre 2014
V. 25 (2014)

Indice SESSION 1 Volcano Geology and Structure
Seismological Constraints on Deep Seismicity Occurring in the Northwestern Flank of Mt. Etna
Salvatore Alparone, Graziella Barberi, Giuseppe Di Grazia, Ferruccio Ferrari, Elisabetta Giampiccolo, Vincenza Maiolino, Antonino Mostaccio, Carla Musumeci, Luciano Scarfì, Antonio Scaltrito, Andrea Ursino
Dynamics of Vulcano Island Investigated by Long-Term (40 years) Geophysical Data
Salvatore Alparone, Alessandro Bonforte, Salvatore Gambino, Francesco Guglielmino, Francesco Obrizzo, Rosanna Velardita
Present Day Kinematics of the Aeolian Islands and the Case of Lipari
Marco Anzidei, Alessandro Bonforte, Alessandro Bosman, Valentina Bruno, Roberto Carluccio, Cosmo Carmisciano, Daniele Casalbore, Massimo Chiappini, Francesco L. Chiocci, Francesca D’Ajello Caracciolo, Alessandra Esposito, Massimo Fabris, Maria Marsella, Mario Mattia, Filippo Muccini, Iacopo Nicolosi, Grazia Pietrantonio, Vincenzo Sepe, Riccardo Vagni
New Insights in the Geodynamics of the Lipari-Vulcano Area (Aeolian Archipelago, southern Italy) from Geological, Geodetic and Seismological Data
Giovanni Barreca, Valentina Bruno, Fabrizio Cultrera, Mario Mattia, Carmelo Monaco, Luciano Scarfì
A Volcano Grows Before Our Eyes: The New Southeast Crater of Etna, 2011-2014
Boris Behncke, Stefano Branca, Emanuela De Beni
Discovery of Etna Pumice Fall Deposits in the Nebrodi Mountains, NE Sicily
Stefano Branca, Paola Del Carlo
The Geology of the II Century AD Amphitheatre Area of Catania (Italy)
Stefano Branca, Maria Grazia Branciforti, Antonio Fernando Chiavetta, Rosa Anna Corsaro
Holocene Vertical Deformation along the Coastal Sector of Mt. Etna Volcano (eastern Sicily, Italy): Implications on the Time-Space Constrains of the Volcano Lateral Sliding
Stefano Branca, Giorgio De Guidi, Gianni Lanzafame, Carmelo Monaco
Borehole Stress Measurement at Campi Flegrei Caldera: Insight into Unrest Dynamic
Stefano Carlino, Anna Tramelli, Christopher Kilburn, Claudia Troise, Renato Somma, Giuseppe De Natale
The Oceanographic Cruise TOMO-ETNA on R/V
Galatea Danilo Cavallaro, Erika Buttaro, Cosmo Carmisciano, Luca Cocchi, Mauro Coltelli, Antonino D'Alessandro, Giuseppe D’Anna, Roberto D’Anna, Daniele Dell’Anna, Gioacchino Fertitta, Marco Filippone, Fausto Grassa, Jesus Ibáñez Godoy, Filippo Muccini, Giuseppe Passafiume, Domenico Patanè, Alessio Sabbatini, Stefano Speciale
TOMO-ETNA: an Active Seismic Experiment at Etna Volcano
Ornella Cocina, Luciano Zuccarello, Alejandro Díaz-Moreno, Janire Prudencio , Danilo Cavallaro, Marco Firetto Carlino, Mauro Coltelli, Francisco Carrion Mendez, Cosmo Carmisciano, Giuseppe D’Anna, Birger Lhur, Jesus Ibáñez Godoy, Domenico Patanè and TOMO-ETNA working group
Ash Leachates from Mt. Etna (Italy) and Popocatepetl (Mexico) Volcanoes and their Impact on Ernivronment
Maria D’Addabbo, Roberto Sulpizio, Massimo Guidi, Giancarlo Capitani, Paride Mantecca
High Resolution Aeromagnetic Anomaly Map of Mount Etna Volcano, Southern Italy
Francesca D’Ajello Caracciolo, Iacopo Nicolosi , Roberto Carluccio, Stefano Chiappini, Riccardo De Ritis, Alessandra Giuntini, Valerio Materni, Alfio Alex Messina, Massimo Chiappini
The Mt Etna Plumbing System from Velocity and Attenuation Tomography: Results from 1994 until Present Datasets
Pasquale De Gori, Claudio Chiarabba, Domenico Patanè, Elisabetta Giampiccolo, Ornella Cocina, Graziella Barberi
A Song of Mud and Fire: the Impact of Volcanic and Related Phenomena on Human Settlements at Ischia, from Neolithic to Roman Times
Sandro de Vita
Geochemical Investigations for the Assessment of Geothermal Resources in Sicily (southern Italy)
Assunta Donato, Orlando Vaselli, Franco Tassi, Achille Minissale, Adele Manzella
Oldest Volcanic Units at Mt. Amiata (Tuscany, Central Italy) Discovered inside “Davide Lazzaretti” Well
Sonia La Felice, Claudia Principe, Giovanni Bertini, Giovanni Gianelli, Domenico Montanari, Luigina Vezzoli
New Geological Mapping of Stromboli Volcano, scale 1:10 000, Providing insights on the Eruptive Behavior and Hazard Assessment
Federico Lucchi, Joerg Keller, Gianfilippo De Astis, Lorella Francalanci, Claudio A. Tranne
Conservation of Volcanic Landscapes: a Multidisciplinary Approach for the Delimitation of the Main Volcanic Edifices of Sardinia (Italy)
Filippo Mundula, Maria Teresa Melis, Raffaello Cioni, Francesco Dessì, Antonio Funedda, Elisabetta Danila Patta
Imaging the Earliest Shallow Feeder System of Etna Volcano from Aeromagnetic Data
Iacopo Nicolosi, Francesca D’Ajello Caracciolo, Stefano Branca, Massimo Chiappini
Pre-volcanic Basement Geometry and Flank Instability Correlation from Aeromagnetic Anomaly Data Analysis of Etna Volcano, Italy Iacopo
Nicolosi, Francesca D’Ajello Caracciolo, Stefano Branca, Guido Ventura, Massimo Chiappini
Investigation of the Near Surface Wave Propagation of Tectonic and Volcanic Earthquakes at Etna
Luciano Zuccarello, Mario La Rocca, Mario Paratore, Alfio Alex Messina, Stefano Branca, Ferruccio Ferrari, Danilo Contrafatto, Salvatore Rapisarda, Danilo Galluzzo
SESSION 2 Eruptive Dynamics and Depositional Mechanisms
Understanding the Mechanisms Driving Large-Scale Basic Plinian Eruptions from Textural and Rheological Studies on the Pozzolane Nere Eruption (Colli Albani, Italy)
Silvia Campagnola, Claudia Romano, Guido Giordano, Alessandro Vona
Textural and Rheological Constraints on the Fallout-PDCs Transitions of the Agnano-Monte Spina Eruption (Campi Flegrei, Italy)
Silvia Campagnola, Claudia Romano, Alessandro Vona, Guido Giordano, Roberto Isaia
Detection of Volcanic Plumes in Atmospheric Particulate of Distal Environments
Chiara B. Cannata, Claudia R. Calidonna, Paolo Bonasoni, Maurizio Busetto, Paola Donato, Daniele Contini, Paolo Cristofanelli, Rosanna De Rosa, Adele Dinoi, Daniel Gullì, Tony C. Landi, Angela Marinoni, Anna M. Sempreviva
Sedimentation of Long-Lasting Wind-Affected Volcanic Plumes: the Example of the 2011 Rhyolitic Cordon Caulle Eruption, Chile
Raffaello Cioni, Costanza Bonadonna, Marco Pistolesi, Manuela Elissondo, Valerie Baumann
The last Vesuvius Eruption on March 1944: Magma Evolution and Eruptive Dynamics
Elena Cubellis, Aldo Marturano, Lucia Pappalardo
Identifying Recycled Ash in Basaltic Eruptions
Claudia D’Oriano, Antonella Bertagnini, Raffaello Cioni, Massimo Pompilio
Understanding Caldera Unrest Dynamic for Estimation of Eruptive Potential: the Example of Campi Flegrei (Italy) Giuseppe De Natale, Claudia Troise, Stefano Carlino, Antonio Troiano, Maria Giulia Di Giuseppe, Anna Tramelli, Christopher Kilburn, Renato Somma
Eruption Dynamics and Emplacement Mechanism of the Punta Chiarito Tephra (Ischia, Italy): Stratigraphic, Sedimentologic and Petrological Data Sandro de Vita, Fabio Sansivero, Monica Piochi, Gianluca Minin
Pyroclastic Density Currents at Stromboli Volcano (Aeolian Islands, Italy): a Case Study of the 1930 Eruption Alessio Di Roberto, Antonella Bertagnini, Massimo Pompilio, Marina Bisson
Pyroclastic Density Currents and Topography: Modeling, Experiments and Deposits Domenico M. Doronzo, Pierfrancesco Dellino, Roberto Sulpizio
Volcaniclastic Sand Provenance in Magmatic Arc Setting: an Example from Lipari Island Beaches (Aeolian Archipelago, Tyrrhenian sea) Consuele Morrone, Rosanna De Rosa, Emilia Le Pera, Kathleen M. Marsaglia
Ash Production within a Pyroclastic Flow: Grain-Size Variations Due to Mechanical Grinding Filippo Mundula, Claudia D’Oriano, Raffaello Cioni, Antonella Bertagnini, Michela Casu
Volcanological Facies Analysis and Stratigraphy of the Silicic Rocks of Mount Amiata Volcano (Italy) Luigina Vezzoli, Claudia Principe, Sonia La Felice
SESSION 3 Dynamics of Magma Ascent and Evolution
Primary Magmas, Fractionation Modelling and Mantle Source of Etnean Lavas Giuseppe Alesci, Pier Paolo Giacomoni, Massimo Coltorti, Carmelo Ferlito
Factors Controlling the Transition from Strombolian Explosions to Lava Fountaining at Mount Etna: a Mass- and Energy-Constrained Model from the 2013 Paroxysmal Activity Pietro Armienti, Susanna Falsaperla, Marco Viccaro
From Deep to Shallow: Increasing Melting Rates, Short Residence Times and Recycling of Crystal Mush-Derived Melts Revealed by U-series Disequilibria at Stromboli Volcano Riccardo Avanzinelli, Alessandro Bragagni, Lorella Francalanci, Heye Freymuth , Tim Elliott
Hydrothermal Alteration of Xenoliths from Miocene Tuff Breccias from Valle Guffari (Sicily-Italy) Andrea Bloise, Manuela Catalano, Rosalda Punturo, Chiara B. Cannata, Eugenio Barrese, Rosanna De Rosa
Mount Etna 2011-2013: Three Years of Paroxysmal Eruptions Reveal the Complex History of Magma Storage, Transfer and Recharge at the Volcano
Rosario Calcagno, Ileana Garozzo, Marisa Giuffrida, Eugenio Nicotra, Marco Viccaro
Investigation on the Lava Fountain Events Occurred at Etna between 2011 and 2013 Sonia Calvari, Alessandro Bonaccorso, Alessandra Pellegrino
The Deep Plumbing System of Mt. Etna: Temporal Evolution Detected by the Study of Sub-Aphyric Primitive Magmas
Rosa Anna Corsaro, Nicole Metrich
The Episodic Eruptions of South-East Crater from 2000 to 2014: a Tool to Investigate Magma Dynamics of Summit Eruptions at Etna Rosa Anna Corsaro, Lucia Miraglia
Tephra Layers as a Stratigraphic and Chronologic Tool: an Example from Marine Cores of Central Mediterranean Area
Marco Crocitti, Roberto Sulpizio, Donatella Insinga, Rosanna De Rosa, Paola Donato, Giovanni Zanchetta
Magmatic Processes Revealed by Textural and Compositional Features of Large Anorthoclase Crystals from the Lajes-Angra Ignimbrite (Terceira Island, Azores) Claudia D’Oriano, Patrizia Landi, Adriano Pimentel, Vittorio Zanon
Insight on the Recent Magmatic System of Lipari and Vulcano on the Basis of New Structural and Geochemical Data Rosanna De Rosa, Eleonora Braschi, Riccardo Di Lorenzo, Sara Di Salvo, Federico Di Traglia, Paola Donato, Lorella Francalanci, Anna Gioncada, Eugenio Nicotra, Marco Pistolesi, Joel Ruch, Luigina Vezzoli, Marco Viccaro
Constraining Chronology and Time-Space Evolution of Holocene Volcanic Activity on the Capelo Peninsula (Faial Island, Azores): the Paleomagnetic Contribution
Anita Di Chiara, Fabio Speranza, Massimiliano Porreca, Adriano Pimentel, Francesca D’Ajello Caracciolo, José Pacheco
New Insight into the 2011-2012 Unrest and Eruption of El Hierro Island (Canary Islands) Based on Integrated Geophysical and Petrological Observations
Alessio Di Roberto, Stavros Meletlidis, Itahiza Domínguez-Cerdeña, Massimo Pompilio, Laura García-Cañada, Antonella Bertagnini, Maria Angeles, Paola Del Carlo, Sergio Sainz-Maza Aparicio
Double Nature Mechanism of Lava Fountain Eruptions at Mt. Etna
Ileana Garozzo, Andrea Cannata, Giuseppe Di Grazia, Stefano Gresta, Marco Viccaro
An FT-IR Melt Inclusions Study in Pre-Green Tuff Tephra, Pantelleria (Italy)
Emanuela Gennaro, Giovanni Lanzo, Silvio Rotolo, Alessandro Ciulla, Antonella Fontana
The Intensive Variables of Mount Etna Feeding System and their Effects on Magma Crystallization and Fractionation
Pier Paolo Giacomoni, Massimo Coltorti, Carmelo Ferlito
Tectonically-Controlled Magma Transfer During the 1783-84 AD Eruption at the Laki Fracture (Iceland) Inferred from Compositional and Temporal Records Preserved by Olivine Crystals F
ederico G. Giglio, Marisa Giuffrida, Marco Viccaro
Olivine Crystals Record Timescales of Magmatic Processes before the April 2010 Flank Eruption at Eyjafjallajökull Volcano, Iceland
Marisa Giuffrida, Marco Viccaro, Eugenio Nicotra, Renato Cristofolini
Constraints on the Nature and Evolution of the Magma Plumbing System of Mt. Etna Volcano (1991 - 2008) from a Combined Thermodynamic and Kinetic Modelling of the Compositional Record of Minerals
Maren Kahl, Sumit Chakraborty, Massimo Pompilio, Fidel Costa
Cooling and Crystallization of Trachytic Enclaves in Pantelleritic Magmas (Pantelleria, Italy): Inferences on Pantellerite Petrogenesis
Patrizia Landi, Silvio G. Rotolo
The Different Explosive Styles of Stromboli Volcano by Remote Controlled OP-FTIR (CERBERUS) Measurements A
lessandro La Spina, Mike Burton, Tommaso Caltabiano, Roberto Maugeri, Filippo Murè
Simulation of the Etna 2001 Flank Eruption with a Steady-State Numerical Model of Magma Ascent
Giuseppe La Spina, Mike Burton, Mattia de’ Michieli Vitturi
Geochemical Composition of Noble Gases in Volcanic Rocks of Vulcano Island (Aeolian Islands, Italy) and Comparison with Fumarolic Fluids
Michela Mandarano, Antonio Paonita, Marco Viccaro, Mauro Martelli, Andrea L. Rizzo, Eugenio Nicotra
Early Sub-Aerial Volcanism at the Island of Salina (Aeolian Archipelago)
Eugenio Nicotra, Marco Viccaro, Rosanna De Rosa, Marco Sapienza
Decadal Timescales of Magma Mixing at the Establishment of the Steady-State Activity at Stromboli
Chiara Maria Petrone, Eleonora Braschi, Lorella Francalanci, Simone Tommasini
The Onset of an Eruption: Selective Assimilation of Hydrothermal Minerals during the Opening Phase of the 2010 Summit Eruption of Eyjafjallajökull Volcano, Iceland
Marco Pistolesi, Raffaello Cioni, Lorella Francalanci, Antonella Bertagnini, Claudia D’Oriano, Eleonora Braschi
Petrophysical Properties of the Sub-Hyblean Lithosphere: insight from Deep-Seated Xenoliths
Rosalda Punturo, Agata Cristaldi, Roberta Occhipinti
Experimental Constraints on Pre-Eruptive Conditions of Trachytic Magmas at Pantelleria Island
Pierangelo Romano, Joan Andujar, Ida Di Carlo, Nunzia Romengo, Silvio G. Rotolo, Bruno Scaillet
A Melt Inclusion Study of Mafic to Felsic Tephra at Ustica Island, Southern Tyrrhenian Sea
Pierangelo Romano, Giovanni Lanzo, Silvio G. Rotolo
SO2 flux at Mount Etna between 2005 and the 2011: Results and Perspectives
Giuseppe Salerno, Mike Burton, Tommaso Caltabiano, Vincenza Longo, Filippo Murè
Influence of Tectonics on Storage and Transfer Mechanisms of Basaltic Magmas Emitted in the North-Western sector of Pantelleria
Francesco Santonocito, Luigi Tortorici, Marco Viccaro
En-Route Formation of highly Silica-Undersaturated Melts through Interaction between Ascending Basalt and Serpentinite-Related Saline Brines: Inference from Hyblean Cenozoic Nephelinites, Sicily
Vittorio Scribano, Marco Viccaro
Characteristics of the enriched Source of Mildly Alkaline Basalts Erupted at the Eyjafjallajökull Volcano, Iceland
Salvatore Urso, Marco Viccaro, Marisa Giuffrida, Eugenio Nicotra, Rosanna De Rosa
Petrology and Geochemistry of Basalts of Monogenic Cones in the northern main Ethiopian Rift (Ethiopia) M
iriam Verrino, Wendy Bohrson, Rosanna De Rosa, Paola Donato, Carmelo Ferlito, Eugenio Nicotra, Marco Viccaro
Spinel Lherzolite plus Garnet Pyroxenite: Mantle Ingredients for Explaining the Geochemical Signature of Mt. Etna Alkaline Magmas and their Compositional Variations
Marco Viccaro, Francesco Zuccarello
SESSION 4 Volcano Surveillance and Hazard
Atmospheric Water Vapour Tomography for Improving DInSAR Deformation Measurements on Mount Etna
Massimo Aranzulla, Flavio Cannavò, Giuseppina Immè, Giuseppe Puglisi
Seismic Hazard and Related Risk at Mt. Etna Volcano: a Contribution to the Improvement of Emergency Plans
Raffaele Azzaro, Salvatore D'Amico, Tiziana Tuvè, Fabrizio Meroni, Gaetano Zonno
Probability Hazard Map for Future Vent Opening at Etna Volcano (Sicily, Italy)
Alfonso Brancato, Mauro Coltelli, Placido Montalto, Domenico Patanè, Cristina Proietti, Danila Scandura
Forecasting Eruptive Activity at Mt. Etna (Sicily): the May 2008 - July 2009 Case Study
Alfonso Brancato, Giuseppina Tusa, Salvatore Alparone, Tommaso Caltabiano, Filippo Greco, Giuseppe Salerno
INGV - OE Project of National Civil Service “Volcanoes and Earthquakes in Sicily”
Emanuela Briffa, Antonella Catalano, Francesco Di Domenico, Simona Di Salvo, Claudio Finocchiaro, Daniele Ingallina, Dario La Camiola, Luca La Terra Pirrè, Alessandra Pellegrino, Salvatore Ponzo, Emanuela Privitera, Vanessa Tomasello, Danilo Reitano, Alessandro Bonforte
The Effect of Crustal Strain on Fluid Circulation in the Mt Etna Aquifers
Valentina Bruno, Flavio Cannavò, Cinzia Federico, Manfredi Longo, Mario Mattia
Kinematics of Mt. Etna’s Eastern Fank during Periods of Increased Displacements
Valentina Bruno, Mario Mattia, Massimo Rossi, Danila Scandura
SO2 Flux Monitoring at Stromboli with the new Permanent INGV SO2 Camera system: a Comparison with Seismological Data
Mike Burton, Giuseppe Salerno, Luca D’Auria
Real-Time Measurements of Hg0 and H2S at Solfatara Crater (Campi Flegrei, Southern Italy): an Innovative Approach to Investigate the Distribution of Gaseous Contaminants in Air
Jacopo Cabassi, Sergio Calabrese, Franco Tassi, Stefania Venturi, Francesco Capecchiacci, Walter D’Alessandro, Orlando Vaselli
Mercury’s Distribution in the Atmosphere, Soils and Plants of the Active Hydrothermal Area of Nisyros (Greece)
Sergio Calabrese, Kyriaki Daskalopoulou, Jacopo Cabassi, Marcello Bitetto, Silvia Milazzo, Walter D’Alessandro, Lorenzo Brusca, Sergio Bellomo, Franco Tassi, Orlando Vaselli, Francesco Capecchiacci, Konstantinos Kyriakopoulous, Francesco Parello
Pizzi Deneri Field Trips - Etna 2010-2014
Sergio Calabrese, Nicole Bobrowski, Giovannella Pecoraino, Giovanni Giuffrida, Marcello Bitetto, Fulvio Boatta, Franco Tassi, Giancarlo Tamburello, Salvo Giammanco, Massimo Cantarero, Pizzi Deneri working group
Aerial Digital Photogrammetry Technique as a Tool for 4D Digital Surface Model: the Example of Etna Summit Craters
Roberto Carluccio, Iacopo Nicolosi, Francesca D’Ajello Caracciolo, Emanuela De Beni, Stefano Branca, Massimo Chiappini
Data Mining Methods for Automatic and Real-Time Recognition of Volcano Activity
Carmelo Cassisi, Michele Prestifilippo, Flavio Cannavò, Marco Antonio Aliotta, Andrea Cannata, Placido Montalto, Domenico Patanè, Pietro Motta, Giovanni Schembra
Real Time Monitoring of the Mt. Etna Volcanic Emissions Using Geostationary and Polar Multispectral Satellite Instruments
Stefano Corradini, Luca Merucci, Lorenzo Guerrieri, Sergio Pugnaghi
Planning of Laboratory Whole-Rock Dissolution Experiments for Understanding the Dissolution Kinetics of Crystalline Basalts and Basaltic Glasses from Monte Etna (Sicily, Italy)
Teresa Critelli, Luigi Marini, Carmine Apollaro, Rosanna De Rosa
Volunteers of National Civil Service at INGV: Contribution for Volcanic Outreach Activities
Giuliana D’Addezio, Giuliana Rubbia, Antonella Marsili, Donatella Abbruzzese, Gabriele Caddeo, Michael Di Stefano, Azzurra Giordani, Teresa Le Pera, Caterina Ramieri, Francesca Scipilliti, Riccardo Todaro, Eleonora Tosto, Veronica Valle
A new ML-MD Relationship for Mt. Etna Earthquakes (Italy)
Salvatore D’Amico, Elisabetta Giampiccolo, Tiziana Tuvè
Trace Elements in Soils and Plants from the Active Hydrothermal Area of Nisyros (Greece)
Kyriaki Daskalopoulou, Sergio Calabrese, Silvia Milazzo, Lorenzo Brusca, Sergio Bellomo, Walter D’Alessandro, Konstantinos Kyriakopoulos, Franco Tassi, Francesco Parello
Review of Ten Years of Volcano Deformations Recorded by the Ground-Based InSAR Monitoring System at Stromboli Volcano
Federico Di Traglia, Teresa Nolesini, Emanuele Intrieri, Francesco Mugnai, Davide Leva, Nicola Casagli
Volcanic Processes Detected by Tiltmeters: a Review of Experience on Sicilian Volcanoes
Salvatore Gambino, Giuseppe Falzone, Angelo Ferro, Giuseppe Laudani
Improving the Monitoring System in the Marine Sector of Campi Flegrei Volcanic Area
Giovanni Iannaccone, Sergio Guardato, Maurizio Vassallo, Prospero De Martino, Umberto Tammaro, Francesco Obrizzo, Antonella Bobbio, Laura Beranzoli
The 2014 Eruption at Stromboli Volcano (Italy): Volcanological Assessments Inferred by the Geochemistry of Hydrothermal System
Salvatore Inguaggiato, Sergio Bellomo, Lorenzo Brusca, Giorgio Capasso, Cinzia Federico, Manfredi Longo, Ygor Oliveri , Andrea Rizzo, Aldo Sollami, MarianoTantillo, Fabio Vita
The Ongoing 2014 Effusive Eruption at Stromboli Volcano: Volcanological Assessments Inferred by Soil Degassing from Summit and Peripheral Areas
Salvatore Inguaggiato, Lorenzo Calderone, Cinzia Federico, Fausto Grassa, Marco Liuzzo, Mariana Patricia Jácome Paz, Agnes Mazot, Aldo Sollami, Fabio Vita
Comparison between Mechanisms of CO2 Degassing from El Chichón Volcanic Lake - México and Specchio di Venere Lake - Pantelleria, Italy
Mariana Patricia Jácome Paz, Yuri Taran, Salvatore Inguaggiato, Nathalie Collard, Fabio Vita, Giovanella Pecoraino
Short-Term Impending Eruptive Activity at Mt Etna Revealed from a Multistation System based on Volcanic Tremor Analysis
Horst Langer, Susanna Falsaperla, Alfio Messina, Salvatore Spampinato
The Multidisciplinary INGV-OE Database: Framework Architecture
Placido Montalto, Carmelo Cassisi, Marco Aliotta, Andrea Cannata, Michele Prestifilippo
The Multidisciplinary INGV-OE Database: Tools for Monitoring and Research
Placido Montalto, Carmelo Cassisi, Marco Aliotta, Andrea Cannata, Michele Prestifilippo
Precursory Phenomena of Volcanic Eruptions Nicolosi
Antonio Maria, Santo La Delfa, Marco Neri, Bruno Copat, Maria Rita Sampugnaro, Roberto Guardo, Giuseppe Patanè
Carbon Dioxide Measurements in Volcanic Atmosphere: Comparison between different Methodologies and Implications for Monitoring Purposes
Maria Pedone, Alessandro Aiuppa, Gaetano Giudice, Fausto Grassa, Cinzia Federico, Marco Liuzzo
2011-2013 Campi Flegrei Unrest Process Detected and Modeled by SAR Interferometry
Marco Polcari, Elisa Trasatti, Salvatore Stramondo
Proposal for a Conceptual Model behind possible Scenarios for Mt. Etna Flank Dynamics
Giuseppe Puglisi, Valerio Acocella
Estimates of Complete Moment Tensor of Seismicity Occurred at Mt. Etna in the Period 2005-2013
Angela Saraò, Ornella Cocina, Luciano Scarfì
The “Bridge” Network of Permanent SO2 Cameras: First SO2 Flux Results from Etna and Stromboli
Giancarlo Tamburello, Dario Delle Donne, Alessandro Aiuppa, Marcello Bitetto, Mauro Coltelli, Paolo Cosenza, Gaetano Giudice, Domenico Patanè, Michele Prestifilippo, Giuseppe Riccobono, Maurizio Ripepe
Spectral Characteristics of Sea Level Gauges for Ground Deformation Monitoring at Neapolitan Active Volcanoes: Somma-Vesuvius, Campi Flegrei caldera and Ischia island
Umberto Tammaro, Francesco Obrizzo, Prospero De Martino, Adriano La Rocca, Salvatore Pinto, Enrico Vertechi, Paolo Capuano
Seismic Hazard Mapping inside the Project SIGMA
Giuseppina Tusa, Andrea Cannata, Carmelo Cassisi, Salvatore D’Amico, Placido Montalto, Domenico Patanè
Chemical and Isotopic Composition of Thermal Waters and Dissolved Gases from Campi Flegrei (southern Italy): Insights into Isotopic Fractionation Processe Affecting the CO2 Isotopic Signature
Stefania Venturi, Franco Tassi, Jacopo Cabassi, Francesco Capecchiacci, Orlando Vaselli