Per benessere organizzativo, si intende, comunemente, la capacità di una organizzazione di promuovere e mantenere il benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori a tutti I livelli e ruoli. Studi e ricerche sulle organizzazioni hanno dimostrato che le strutture più efficienti sono quelle che riescono a mantenere un clima interno sereno e partecipativo, dove I dipendenti sono soddisfatti. Il concetto di benessere organizzativo si riferisce, quindi, al modo in cui le persone vivono il rapporto con l’organizzazione in cui lavorano: più un lavoratore sente di appartenere all’organizzazione, maggiore sarà la sua motivazione e affezione al lavoro. Benessere e performance organizzativa si evidenziano dunque come fattori strettamente connessi. La presenza di un elevato livello di benessere organizzativo all’interno di un’organizzazione consente di ridurre lo stress correlato al lavoro e di identificare più facilmente le problematiche critiche. È auspicabile, dunque, che l’indagine finalizzata alla misura del benessere in una amministrazione non sia un superficiale adempimento di legge ma l’opportunità di promuovere una visione nuova di organizzazione del lavoro. La collaborazione, il coinvolgimento, la corretta circolazione delle informazioni, la flessibilità e la fiducia delle persone sono tutti elementi che, migliorando il clima di lavoro, hanno effetti positivi anche sulla salute mentale e fisica e, quindi, consentono di aumentare la produttività dell’organizzazione stessa. A queste condizioni si riferisce il concetto di benessere organizzativo: una relazione reciprocamente proficua tra I lavoratori e l’organizzazione in cui operano. Lo sviluppo di una cultura condivisa della salute organizzativa, che stimoli la ricerca del benessere quale uno dei pilastri su cui costruire una organizzazione efficace, è il fine ultimo di strumenti come quello qui illustrato. La Direttiva “Linee guida sulle modalità di funzionamento dei “Comitati Unici di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni” [art. 21, legge 4 novembre 2010, n. 183] emanata dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione e dal Ministro per le Pari Opportunità nel 2011 stabilisce che il CUG eserciti un compito propositivo su iniziative atte a favorire condizioni di benessere lavorativo. Seguendo tale mandato, il CUG INGV ha proposto alla propria amministrazione di formalizzare la collaborazione tra il CUG e la Prof.ssa Paola Spagnoli, del Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, iniziata nel 2014 con una serie di seminari sullo stress e il mobbing come cause della disfunzionalità e del disagio nelle organizzazioni. È stata dunque stipulata una convenzione (2018) come scambio di mutuo interesse per lo svolgimento dell’indagine relativa a Stress e a Benessere Lavorativo. La pianificazione dell’indagine ha preso avvio con l’analisi dell’organigramma INGV e delle categorie professionali presenti. Tutte sono state opportunamente inserite nel questionario tenendo conto delle specifiche funzioni relative alla turnazione nelle sale di monitoraggio, all’attività di servizio, di manutenzione delle infrastrutture, attività di tipo amministrativo e burocratico anche in ambito di convenzioni e progetti. Il questionario e la sua finalità sono stati presentati al personale durante un seminario tenuto dalla Prof.ssa Spagnoli nell’aprile 2019, dando l’opportunità a tutti di esprimere dubbi e proporre modifiche affinché le eventuali disfunzionalità dell’organizzazione lavorativa potessero emergere. I commenti e le segnalazioni fatte durante e a valle del seminario hanno in effetti apportato una maggiore aderenza dell’indagine alla vita lavorativa dell’INGV. Importante è stato il contributo dell’ufficio del personale nel fornire I dati aggregati dei dipendenti nelle varie sedi.

Pubblicato: 23-02-2021